Conversation con Céline Theis, l'artista dietro Mon Lien Atelier.
Passioni, ispirazioni e il percorso artistico dietro gli accessori in seta di Mon Lien Atelier.
Nel 2022, Céline Theis ha trasformato un sogno custodito a lungo nel cassetto in realtà, fondando Mon Lien Atelier. Da giovane, affascinata dai tessuti mentre lavorava a stretto contatto con Carla Sozzani in 10 Corso Como, Céline si è immersa nel mondo della moda e del design tessile, spinta dalle sue passioni per i pattern e i colori. Ora, attraverso Mon Lien Atelier, esprime quel filo invisibile che lega le grandi passioni della sua vita: la moda, l'arte, e l'artigianalità italiana. Prima di sedersi con me per questa intervista, Céline ha scelto con cura gli accessori in seta che rispecchiassero il suo stile unico — un omaggio alla sua estetica inconfondibile e una dichiarazione a Mon Lien Atelier.
Alessandra: Ciao Céline, grazie mille per essere qui e per aver accettato l'invito a partecipare a Gallery Conversations. Come inizi la tua giornata per entrare nel mood creativo?
Céline: Di solito inizio la mia giornata con una passeggiata. Camminare mi permette di osservare il mondo che mi circonda, rilassarmi e mettere ordine nei miei pensieri, mentre raccolgo spunti creativi. Mi piace variare il percorso, anche solo prendendo una via parallela, perché credo che ci sia sempre qualcosa di nuovo e sorprendente nascosto in qualche angolo della città. Guardo spesso verso l’alto per ammirare i balconi fioriti o l'architettura ornata, le grafiche antiche delle insegne, e ogni volta che trovo un portone aperto, non resisto alla tentazione di sbirciare nei bellissimi cortili interni di Milano.
A: Descrivi la tua routine mattutina e come ti aiuta a trovare ispirazione. Come inizi la tua giornata per mantenere un equilibrio tra creatività e gestione del brand?
C: La mia giornata inizia accompagnando mia figlia a scuola. Tornando verso casa, mi concedo un momento di relax con un caffè al bar del quartiere possibilmente condiviso! Arrivata alla mia scrivania, mi immergo nei miei piccoli appunti scritti a mano, dove organizzo i compiti della giornata in ordine di priorità.
Raggiungere un equilibrio perfetto tra creatività e gestione del brand è una sfida continua. Essendo un'avventura che gestisco da sola, mi trovo spesso a risolvere problemi inaspettati. Sebbene desideri dedicare più tempo alla parte creativa, la realtà è che devo affrontare molte altre responsabilità: dalla burocrazia alla gestione dell'e-commerce, dalla preparazione degli eventi alla promozione del marchio, e le visite alle fiere di settore per restare aggiornata.
È un percorso intenso, ma estremamente gratificante. Ogni giorno mi offre nuove sfide e opportunità di incontrare persone dalle quali prendere spunto e imparare.
A: Descrivi il luogo dove crei e perché è così importante per te. Nel tuo atelier, c'è un oggetto che ha un significato speciale?
C: Il mio atelier è il cuore pulsante dove prende forma la mia creatività. È un luogo composto da una scrivania ottanio, (un colore di cui sono ormai ossessionata). Qui trovano posto molti quaderni per disegnare e prendere appunti, insieme alla mia fidata tavoletta grafica e al computer.
Ci sono alcuni oggetti che tengo sempre vicini quando lavoro. La mia mazzetta di colori Pantone, ad esempio, è indispensabile durante la fase di creazione delle varianti dei miei disegni. Accanto a me, non mancano mai libri di artisti, patterns, moda e architettura, che mi forniscono costantemente nuovi stimoli visivi. E poi c'è la foto della mia piccola: nelle giornate no, pensare a lei mi dà una carica immediata.
A: C'è un momento particolare della giornata in cui ti senti più creativa?
C: Sì, generalmente la sera, perché per me la parte creativa fluisce più liberamente. Per questo, preferisco dedicare la mattinata a compiti burocratici o tecnici, le spedizioni, la redazione di testi e il marketing o incontri con collaboratori. Questo mi permette di liberare la mente per la sera, quando posso immergermi completamente nel disegno per diverse ore senza avere distrazioni.
A: Se il tuo pranzo di oggi fosse un foulard, che colori e motivi avrebbe?
C: Il mio pranzo non sarebbe monotono, ma un affascinante mix di forme e colori, capaci di catturare lo sguardo prima ancora del gusto. Lo immagino come un viaggio sensoriale: verdure croccanti tagliate a cubetti e altre alla julienne, carboidrati dalle forme sinuose, gocce rotonde di salsa esotica, piramide di formaggi ricoperti di erbe aromatiche, il tutto disposto in una composizione simile ad un mosaico. Considerando che potrebbe essere difficile trovare un alimento di colore ottanio, lo incorporerei come base, utilizzando un piatto in ceramica artigianale smaltato.
A: Come ti organizzi per trovare nuove ispirazioni durante la giornata?
C: La mia ispirazione non segue regole precise; spesso arriva all'improvviso. Posso essere colpita da un quadro al museo, da un passante con una copertina di libro abbinata ai calzini, o da un bouquet di fiori composto dal fioraio mentre attraverso la strada. Scoprire nuovi luoghi, culture e tradizioni amplia la mia prospettiva e mi permette di raccogliere nuove idee attraverso i miei viaggi. Per me, osservare il mondo intorno e rimanere curiosi è la chiave.
A: Qual è stato il momento più bello che hai vissuto grazie al tuo lavoro di designer?
C: Il momento più significativo come designer è stato quando ho finalmente tenuto tra le mani la versione definitiva del mio primo foulard. Tuttavia, l'emozione più forte è arrivata dopo la mia prima vendita, ricordo che era il foulard carré "L'ebbrezza del volo verde e ocra". Quando la cliente mi ha inviato un messaggio personale positivo mi ha molto toccata e questo ha rappresentato la conferma dell'apprezzamento del prodotto rendendo più concreto il mio sogno.
A: Qual è il pezzo del tuo guardaroba che racconta di più sulla tua personalità e come ti ha influenzato?
C: Il capo del mio guardaroba che meglio racconta la mia personalità è il kimono che ho acquistato durante il mio viaggio in Giappone nel 2017. Oltre a essere un prezioso ricordo di questa cultura affascinante, è un pezzo che esemplifica l'eccellenza delle finiture, realizzato interamente in seta stampata.
Inizialmente ho applicato le mie grafiche ai foulard 90x90, ma col tempo ho desiderato espandere la mia linea di accessori verso prodotti di abbigliamento più sofisticati, con una complessità di confezionamento maggiore ma mantenendo sempre la seta come materiale principale.
Sono cosi arrivata a creare il mio primo kimono dove si mescolano l'estetica orientale con un tocco occidentale grazie alle grafiche moderne piazzate.
A: Qual è la fase del processo di creazione di un foulard che ti appassiona di più?
C: La fase del processo di creazione del foulard che mi entusiasma di più è l'intero processo creativo, un po' come comporre un puzzle dove ogni pezzo va al suo posto gradualmente. Inizio con uno schizzo a mano ispirato al tema scelto, senza ancora sapere esattamente come si evolverà. Successivamente, passo alla selezione degli elementi che mi colpiscono di più, componendoli al computer all'interno del formato del foulard e cercando un equilibrio tra pieni e vuoti per creare un disegno armonioso in bianco e nero.
Un'altra fase emozionante arriva con la scelta dei colori, cercando combinazioni che vibrino tra loro, e solo alla fine capisco se l'insieme mi soddisfa completamente. Seguono poi le prove su tessuto con lo stampatore di Como.
A: Qual è la tua filosofia quando si tratta di sostenibilità e sourcing etico dei materiali?
C: Avendo lavorato nel campo della moda con brand di rilievo, ho avuto l'opportunità di sperimentare tessuti di alta qualità e di apprezzarne la resa di stampa. Uno di questi tessuti è la seta, di cui mi sono innamorata per le sue eccezionali qualità estetiche oltre che ai suoi benefici. È un materiale che non rilascia microplastiche e ha un basso impatto ambientale, dalla produzione alla lavorazione, e può essere riciclato in quanto completamente naturale.
Per me è stato fondamentale realizzare i miei prodotti sul territorio con artigiani locali di Como e Milano, contribuendo così al movimento slow fashion. Queste scelte, anche se nel mio piccolo, rappresentano un impegno verso la sostenibilità e l’etica.
A: Qual è stata la sfida più grande che ha affrontato nella creazione e nello sviluppo del tuo marchio? Come l'ha superata?
C: La prima difficoltà che ho affrontato è stata nella creazione del mio brand, quella di natura burocratica, dato che avviare un marchio partendo solo da un'idea implica navigare tra molteplici adempimenti e regolamenti.
Tuttavia, la sfida più significativa è stata convincere uno stampatore a realizzare la mia collezione nonostante le tirature molto limitate. Volevo garantire un prodotto di alta qualità, ma con quantità di produzione ridotte, il che rendeva necessario instaurare una connessione di fiducia profonda e convincere il produttore della validità del mio progetto.
A: Qual è l'aspetto più unico e distintivo dei tuoi accessori in seta rispetto a quelli presenti sul mercato?
C: L'aspetto più unico e distintivo è nelle fantasie che si abbinano. Ho dedicato uno sforzo creativo particolare nello sviluppare grafiche con un tema in cui ogni elemento viene ricomposto in modo unico e continuativo, mantenendo al contempo un carattere distintivo. Il messaggio poetico racchiuso nelle stampe riflette i legami e la simbiosi che connettono le persone, sottolineando l'importanza di preservare la propria unicità.
A: Se dovessi consigliare un singolo pezzo della sua collezione a chi non conosce ancora Mon Lien Atelier, quale sarebbe e perché?
Se dovessi consigliare un singolo pezzo della mia collezione a chi non conosce ancora Mon Lien Atelier, sceglierei la fusciacca. È il più piccolo in termini di dimensioni ma anche il più giocoso e versatile per i suoi molteplici utilizzi. Immagino che possa essere facilmente riposto in una borsa o in una valigia, pronto a trasformare un outfit con un tocco di magia, adattandosi a diverse occasioni durante la giornata.
Può essere indossato come fiocco al collo per un look elegante in ufficio, poi attaccato al manico della borsa per un aperitivo, utilizzato come fascia per capelli per affrontare il caldo estivo, o infilato nel passante del gilet per un'uscita culturale. Lo vedo come un jolly super chic che aggiunge stile e versatilità a qualsiasi look.
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